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Di: gruppodinterventogiuridicoweb

In risposta a Argo.

Buonasera Argo o chiunque Lei sia,

dovremmo tutti – ma proprio tutti, Regione, cacciatori, ambientalisti, T.A.R. stesso – ricordarci che il calendario venatorio è un atto amministrativo che autorizza la caccia a varie specie, fra cui Pernice sarda e Lepre sarda, con i carnieri potenziali determinati sulla base del fondamentale principio di sostenibilità del prelievo.

Significa che ognuno dei 35.987 cacciatori autorizzati alla caccia in Sardegna secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili (piano faunistico-venatorio della Sardegna in corso di approvazione) può realizzare i carnieri autorizzati.

Il calendario venatorio regionale 2018-2019 prevede per le due giornate di caccia previste (30 settembre e 7 ottobre 2018) un assurdo “carniere” potenziale complessivo di ben 71.974 Lepri sarde e 143.948 Pernici sarde.

Lei mi sa spiegare in base a che cosa sono stati “sparati” questi carnieri potenziali?

Sulla proposta di piano faunistico venatorio, che comunque indica le due specie in diminuzione?

La Regione stessa riconosce che l’ultimo censimento è stato fatto nel 2008, cioè 10 anni fa.

Al di là della frenetica attività di questi ultimi giorni per il recupero di qualche dato, non ci sono censimenti di Pernice sarda e Lepre sarda. Lo sappiamo tutti, è il segreto di Pulcinella.

Serietà e buon senso vorrebbero che in queste condizioni la caccia a Lepre sarda e Pernice sarda non si apra. Punto e basta.

Magari il prossimo anno vi sarà un vero e proprio censimento, validato scientificamente, che indicherà una forte consistenza delle due specie faunistiche. Ne saremmo tutti contenti.

Le previsioni del calendario attuale sono, invece, una cambiale in bianco. E per ora ragioniamo su questo.

Buona serata.

Stefano Deliperi


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